lunedì 20 dicembre 2010

Coltivavano marijuana davanti alla sede dei carabinieri

FIRENZE - Stavano coltivando sul terrazzo di casa sei piantine di marijuana ma non sapevano che, di fronte alla loro abitazione, c’ è la sede dei (Nas) dei carabinieri.
Coltivavano marijuana davanti alla sede dei carabinieri
I due, cittadini cubani di 26 e 29 anni, sono stati denunciati dai militari. Ai carabinieri è stato sufficiente attraversare la strada e bussare alla porta dei due cubani, che sono apparsi pure un po’ sorpresi: «Credevamo che coltivare cinque piante fosse lecito – hanno spiegato ai militari – Ne buttiamo via una e tutto torna in regola».

”Basta controlli”, si presenta quasi nuda per protestare contro i body scanner

Tammy Banovac è la donna del momento, la sua protesta all’aeroporto di Oklahoma City sta facendo il giro del web.
''Basta controlli'', si presenta quasi nuda per protestare contro i body scanner
Il famoso chirurgo si è presentata al check in in lingerie di pizzo nero e con il suo cane sulle gambe, seduta comodamente su una sedia a rotelle. La donna ha voluto così protestare contro le nuove norme di sicurezza che tra body scanner e controlli manuali stanno diventando troppo invadenti. Infatti, le perquisizioni corporali di molti agenti sembrano simili ad atti di violenza sessuale.

“Dottor morte” ancora vivo:pervenute 21 lettere a un dottore ebreo

I carnefici del nazismo sono ancora vivi e non solo nell’ideologia che trasmettono: il famoso “Dottor morte” sembra essere ancora vivo e a testimoniarlo, sono le 21 lettere spedite a un dottore ebreo.
"Dottor morte" ancora vivo:pervenute 21 lettere a un dottore ebreo
Il Dottor morte nella vita si chiama Aribert Heim, medico nei campi di concentramento di Buchenwald e Mathausen e che secondo la famiglia sarebbe morto nel ’92 a causa di un cancro; diverse ricerche sul suo conto dicono abbia lavorato come ginecologo fino al ’62 e dopo esser stato scoperto, fuggì in America Latina e poi in Egitto; proprio qui sono state pervenute sue tracce a causa di queste 21 lettere spedite al dottor Robert Braun successive al ‘92, nelle quali spiega di non aver partecipato agli esperimenti compiuti sui prigionieri, poiché,in qualità di medico, era assolutamente fedele al giuramento di Ippocrate. In realtà la pena che grava su di lui è quella di aver compiuto interventi senza anestesia, di aver asportato organi a pazienti sani e di aver sperimentato sui pazienti veleni e farmaci per testare la loro efficacia. Ora il suo ritrovamento ha il peso di 300mila euro per chiunque riesca a catturarlo per grazia dei governi di Germania e Austria. Per ora le piste di indagine sembrano confuse da due indizi: il primo risale al 2006 dove diverse ricerche portarono a sospettare che si trovasse in Cile, la seconda nel 2009 quando una tv tedesca,parlando del caso Heim, confermava la morte avvenuta nel ’92 per cancro per mezzo di un certificato di morte e della testimonianza del figlio. Nonostante tutto, il caso è ancora aperto.

Ricercato va a telefonare alla stazione di polizia. Arrestato.

Volere telefonare a casa è un desiderio legittimo, e non c’è niente di male in questo.
Ricercato va a telefonare alla stazione di polizia. Arrestato.
Se si è un ricercato, però, sarebbe bene usare qualche prudenza, come ad esempio evitare di usare una cabina telefonica della stazione di polizia.
Un accorgimento che però il 23enne Nathan Alan Bramlag di Eugene, Oregon, non sembra avere messo in atto.
Il giovane infatti era ricercato per rapina ma non si è fatto problemi a recarsi ad una cabina telefonica posizionata presso l’ingresso della stazione di polizia per fare una telefonata casa, per quanto possa essere stato spinto nel gesto anche dal fatto che, con il diffondersi dei telefoni cellulari, le cabine telefoniche sono sempre meno.
Sfortunatamente per lui, però, l’agente in servizio di sorveglianza lo ha visto nello schermo delle telecamere a circuito chiuso utilizzate per monitorare l’area, e lo ha riconosciuto. Il giovane è stato così arrestato ancor prima che finisse la telefonata.

Partorisce per strada: Google Street View la immortala

L’immagine in questione ha fatto il giro del mondo via web, e sono molti gli utenti che hanno voluto protestare contro l’ennesimo caso di “istante rubato” a una vicenda del tutto personale, che invece è stata resa pubblica a livello internazionale.
Partorisce per strada: Google Street View la immortalaNell’immagine in questione è possibile osservare tre persone stese a terra: una donna è sorretta da un’altra persona alle spalle, e una terza aiuta il bambino a vedere la luce.
In seguito all’accaduto di Wilmersdorf, in Germania, centinaia di migliaia di tedeschi hanno chiesto di far sparire le loro abitazioni dalle immagini delle mappe di Google e un intero paese ha chiesto di essere oscurato.
In qualunque caso i gestori della piattaforma interattiva hanno deciso di sostituire il fotogramma, con una immagine maggiormente consona e appropriata per la visione in prima persona della cittadina di Wilmersdorf.

Venduto il primo computer Apple a 210.000 dollari

Il primo computer Apple in assoluto, Apple-1, il computer che iniziò la rivoluzione dei “personal” realizzato da Steve Jobs e Steve Wozniak nel garage dei genitori, è stato venduto all’asta al prezzo di 210.000 dollari.
Venduto il primo computer Apple a 210.000 dollariAd oggi, esistono ancora solo 200 esemplari dell’originale Apple-1, lanciato nel 1976. Il suo processore è 1000 volte meno performante di quello di un iPad, e ha una memoria di 8KB (540.000 volte meno della dotazione standard di un computer Apple moderno), ma il prezzo di vendita è risultato 425 volte superiore al prezzo storico di vendita, che negli anni ‘70 era di 666,66 dollari.
Il computer è stato messo all’asta e comprato da un collezionista privato italiano, Marco Boglione, appassionato di computer e collezionista di modelli storici di calcolatori. “La prima volta che ho sentito l’idea del personal computer è stato da Marco” spiega Francesco Boglione, fratello dell’acquirente.
Presente all’asta c’era anche Steve Wozniak, programmatore di proporzioni bibliche che ha contribuito in modo fondamentale alla fortuna della Apple. Secondo Wozniak, l’asta è stato un momento storico per il suo lavoro, specialmente se si considera che all’asta erano presenti altri esemplari di tecnologia informatica, come Enigma, la macchina di codifica tedesca usata in periodo nazista, e gli scritti del famoso matematico britannico Alan Turing, uno dei fondatori dell’informatica moderna.
“Oggi il mio cuore stava impazzendo alla vista dei documenti di Turing e della macchina Enigma vicino all’Apple-1″ ha affermato Wozniak. “E’ stato davvero un passo importante, anche se non mi sembrava così importante quando l’ho progettato. Ho molta ammirazione per il gentiluomo che l’ha comprato”.
La vendita dell’Apple originale dimostra un interesse crescente sulla storia della tecnologia informatica, e rende chiari i progressi compiuti in questo campo negli ultimi 30 anni. Al giorno d’oggi, il sistema Apple-1 non sarebbe in grado di far funzionare neanche una percentuale minuscola delle applicazioni di un normale personal computer. Era rivestito di legno, e costruito nel garage di casa, transistor per transistor, con in mente un sogno: creare il primo computer per uso domestico della storia.
“Prima dell’Apple-1, occorreva assemblare la propria scheda madre ed essere in grado di saldare” afferma Julian Wilson della casa d’aste Christie’s. “E’ il precursore dell’iPod, dell’ iPad e dell’iPhone. Era fuori dagli schemi. L’eredità della Apple può essere connessa a questo modello, e da quanto ne sappiamo ne sono stati prodotti circa 200, dei quali un quarto sopravvive ancora”.
Apple-1 è stato il primo computer pre-assemblato ad essere mai prodotto, e fa gola a musei e collezionisti, disperati per la difficoltà di ottenere un esemplare del personal computer. Boglione è riuscito ad acquistarlo con tanto di imballaggio originale, manuale di istruzioni, e lettera firmata da Steve Jobs.
“Non solo ha l’imballaggio e i manuali originali, ma anche una lettera di Steve Jobs” spiega Wilson. “Pare sia stata scritta per rispondere alle domande dei clienti su quali monitor e tastiere avrebbero dovuto utilizzare. Al tempo il computer costava 666,66 dollari, e l’interfaccia per le cassette costava 75$”.

Assange libero, ma rimarrà in carcere

Una settimana dopo esser stato arrestato a Londra per rispondere delle accuse di stupro e molestie in Svezia, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha ottenuto la libertà su cauzione.
Assange libero, ma rimarrà in carcere
Per ora però rimarrà in carcere: la Svezia ha annunciato che presenterà ricorso e il 39 enne australiano non riguadagnerà la libertà finché i giudici non si saranno pronunciati. Oggi comunque per Assange e i suoi sostenitori (in aula era presente anche la madre, Christine Assange, direttamente arrivata dall’Australia) è stata una giornata vittoriosa.
Libertà su cauzione – Nell’aula di Westminster, stracolma di giornalisti e sostenitori, alla lettura della sentenza, il 39 enne australiano, che nega ogni addebito, ha mostrato il pollice verso l’alto, in segno di vittoria. Il giudice distrettuale Howard Riddle ha concesso la libertà ad Assange dietro il pagamento di una sanzione di 240 mila sterline, pur imponendo alcune restrizioni: Assange avrà l’obbligo di domicilio nella tenuta di campagna di un suo sostenitore, potrà uscire solo ad orari prestabiliti, dovrà indossare un braccialetto per essere sempre localizzabile; andrà a vivere nelSuffolk, in Inghilterra orientale, a casa di Vaughan Smith, un ex ufficiale dell’esercito che ha fondato il London’s Frontline Club, un’organizzazione di stampa indipendente. Il giudice ha spiegato che rispetto alla prima udienza del 7 dicembre si è attenuato il pericolo fuga. Tuttavia ha imposto per Assange l’obbligo di firma in un commissariato ogni giorno alle 18 e il divieto di uscire di casa dalle 10 del mattino alle 14 e dalle 22 alle due del mattino successivo. Assange dovrà anche consegnare il passaporto e ripresentarsi il prossimo 11 gennaio per l’udienza sulla eventuale estradizione in Svezia. Prima della scarcerazione dovranno essere anche depositate le 200mila sterline (250mila euro) della cauzione, più il contributo di due garanti (20mila ciascuno). Uno dei suoi avvocati, Mark Stephens, ha spiegato non che non è possibile dare un assegno per la cauzione e dunque dovrà trovare il denaro in contante in poche ore. Non sarà difficile considerato quanti sono scesi in campo per garantire sostegno all’australiano. Molti erano presenti anche oggi in aula: il regista Ken Loach, Bianca Jagger, l’ex modella che è stata moglie di Mick Jagger, il giornalista John Pilger, l’attivista progressista Jemima Khan. Ventimila dollari li ha offerti anche Michael Moore . PERSONAGGIO DELL’ANNO – Intento i lettori del Time hanno eletto Julian Assange “Il personaggio dell’anno”con 382mila voti (sul milione e 240mila preferenze espresse dai lettori del magazine), ampiamente davanti il premier turco Recep Tayyip Erdogan e Lady Gaga. L’ultima parola per decidere la persona più influente dell’anno spetta ai redattori del settimanale, che potrebbero però boicottarlo considerando le recenti polemiche che lo hanno coinvolto. L’annuncio ufficiale sarà fatto mercoledì sera. In “corsa”, ci sono anche il presidente Barack Obama, il “patron” di Apple, Steve Jobs; il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, il sito web “The unemployed American”; e persino i 33 minatori cileni .