giovedì 16 dicembre 2010

Gli abitanti di Altai, in Russia: “ridateci la nostra mummia ! Da quando è stata portata via, catastrofi e disgrazie si sono abbattute su di noi.”

La mummia della ‘principessa di Altai’ torna a casa, dai suoi ’sudditi’ negli altopiani della regione confinante con la Cina che da anni la rivogliono, denunciando che da quando e’ stata portata via su di loro si sono abbattute catastrofi e disgrazie.
Gli abitanti di Altai, in Russia: "ridateci la nostra mummia ! Da quando è stata portata via, catastrofi e disgrazie si sono abbattute su di noi."
Ad accoglierla ci sara’ un vero e proprio mausoleo: una mega struttura di 50 per 40 metri coperta da una piramide di vetro – realizzata dalla Gazprom per un costo di 750 milioni di rubli (oltre 18 milioni di euro) secondo la stampa russa – che sara’ affiancata da un museo.
Avvolta da 2.500 anni nella sua pelliccia, vestita di una camicia di seta, unagonna di lana e calze di feltro, con in testa una parrucca, la ‘principessa’, trovata da una spedizione archeologica nel ‘93, riposa ora a Novosibirsk, nella Siberia centrale.
Ma gli abitanti del lontano Altai, da tempo rivendicano indietro la mummia.Adagiata in posizione fetale in un sarcofago ricavato da un tronco d’albero e perfettamente conservata perche’ immersa nei ghiacci eterni, la mummia testimonia un inatteso legame fra i remoti Sciti, i primi abitanti di quella catena montuosa spersa nella Siberia meridionale, e i raffinati egiziani dell’epoca tolemaica.
La tomba della principessa era solo una sepoltura, certo la piu’ ricca, di una intera necropoli.
La Signora dell’Altai, come venne subito ribattezzata, era stata accompagnata nel suo ultimo riposo da ben sei cavalli, anch’essi mummificati con un sistema quasi identico a quello adottato dagli antichi egizi: estratti gli organi interni, i crani svuotati e riempiti di un miscuglio di lana e rametti di pianta di the’.
Il ritrovamento della ‘Signora’ che aveva tatuaggi totemici sul corpo aveva fatto grande scalpore fra la gente del luogo, ancora sensibile alle tradizioni pagane: divenne una specie di dea madre, nonostante i ricercatori avessero nel frattempo messo in luce un altro mistero.
Il dna dell’antica donna era incompatibile con quello degli autoctoni e delle altre mummie, ed era invece piu’ vicino al genotipo europeo. Tutte informazioni ’scientifiche’ che non hanno toccato il popolo dell’Altai che la rivoleva denunciando piu’ volte le disgrazie e le maledizioni che dopo la sua partenza si sono – secondo loro – riversate sull’Altai.
Fonte: ANSA

Nessun commento:

Posta un commento